Taglieri: come sceglierli e quali acquistare
21/08/2020
Ci si concentra sullo spessore della lama, sulla grandezza del manico o sul grado di affilatezza, ma a volte ci dimentichiamo di quanto alla scelta di un ottimo set di coltelli debba corrispondere un uguale accuratezza nell’acquisto del giusto supporto. Coltello e tagliere sono due strumenti inseparabili e la funzionalità dell’uno dipende dall’efficienza dell’altro. Quando si parla di un buon tagliere vengono subito in mente caratteristiche come il materiale, la grandezza e la forma: tutti aspetti che devono assicurare igiene, una pulizia pratica senza residui e l’assenza di sostanze nocive. Oltre a capire quale sia la giusta forma e dimensione in base a ciò che si deve tagliare, bisogna anche considerare i rischi più comuni che si possono verificare, come per esempio: superfici che lasciano dei residui di materiale, la permanenza ostinata di odori o muffe, o ancora la scarsa stabilità del tagliere stesso. Vediamo allora come riconoscere un tagliere di qualità.
MATERIALE
Partiamo da un grande classico, ossia i taglieri di legno. Questo materiale, nonostante risalga alle prime fabbricazioni, ancora rimane una delle scelte migliori in fatto di igiene e sicurezza nel taglio. I legni più utilizzati sono il rovere, il pioppo e i compensati di abete, ma non mancano prodotti di ulivo e di essenze tropicali come il teak. Quale che sia la tipologia, considerate comunque che un legno di buon livello dovrà essere duro, compatto, senza fessure o grandi pori (nei quali possono annidarsi residui di cibo). Inoltre, i taglieri di legno si distinguono per l’ottima capacità di assorbire i segni dei tagli senza rovinarsi garantendo così una resistenza di lunga durata.
Ci sono poi i taglieri di plastica, realizzati comunemente in polietilene (PE), che nonostante garantiscano una buona funzionalità non assicurano un’igiene perfetta: a lungo andare, infatti, si potranno formare dei solchi o delle righe che andranno a trattenere i liquidi dei cibi e l’umidità residua. Una valida alternativa alla plastica – anche se più costosa – è il silicone: questo materiale garantisce una perfetta lavabilità e un’ottima aderenza ai piani di appoggio. Inoltre, a seconda delle vostre esigenze, potrete scegliere la variante rigida o flessibile.
FORMA
La forma tipica dei taglieri è senz’altro quella rettangolare o tonda, anche se ultimamente non è difficile imbattersi in design originali e decorativi abbinati di solito a legni pregiati o ad altri materiali di nicchia, come il vetro. In ogni caso, preferite sempre un tagliere che abbia le apposite scanalature che consentono di trattenere il liquido di certi alimenti senza sporcare il piano di lavoro.
DIMENSIONE
Forse la caratteristica più importante, perché dalla dimensione del vostro tagliere dipenderà l’uso che potrete farne. Per sicurezza meglio avere a disposizione due taglieri: uno di piccole dimensioni e uno medio grande. Con il primo – sotto i 25 cm di lunghezza – potrete tagliare verdure e odori, mentre con il secondo – tra i 30 e i 50 cm. – potrete dedicarvi a preparazioni più complesse, come la pasta fatta in casa o impasti dolci da stendere.